PERCORSO DI PRANOTERAPIA
Dall'energia delle mani al benessere del corpo e...dell'anima Chi di noi ha mai pensato che il benessere di una persona può passare attraverso una facoltà naturale raccolta nelle proprie mani? Forse pochi o magari nessuno, però è proprio così: ognuno di noi ha la possibilità di guarire l’altro, attraverso l’imposizione delle mani. Maurizio Padovano Dal mese di ottobre riceve il "martedì" dalle 9.30 alle 14.30 (in seguito sarà più esteso) presso lo studio medico dott. Lucio Varzi in Via XXV Aprile 4 – Lama Per prenotazioni: 075/6979478 Lucio Varzi esercita la professione di medico di medicina generale (MMG) a Lama, in provincia di Perugia. Laureatosi presso l’Università di Perugia,si considera innanzitutto medico della persona, consapevole del fatto che il suo interlocutore non sarà mai una malattia ma una creatura umana, unica e irripetibile, che vive in un contesto particolare, portandosi dietro la sua complessa specificità, fatta di problemi da risolvere e di relazioni, di gioie e di dolori. Il medico della persona ritiene opportuno procedere quindi non solo alla solita "contabilità" dei sintomi da "silenziare", ma suggerisce di ricorrere all’approccio olistico (globale). Questo altro non è che una specie di lente prismatica attraverso la quale, partendo da un attento e prolungato ascolto, il medico ed il paziente accedono all’esplorazione dei vari vissuti emozionali, arrivando con maggiore facilità, alla identificazione e auspicabile rimozione delle cause della sofferenza e del malessere. Quanto appena scritto è la premessa fondamentale della PNEI, cioè la disciplina medica che ove correttamente praticata, consente la realizzazione della medicina anticipatoria. Tale medicina è in grado di prevenire la malattia, o per lo meno di modificare in senso riduttivo la storia della malattia cronico-degenerativa, e per questo riconduce sulla via della salute. La visione della malattia proposta dalla PNEI esalta l’alleanza terapeutica tra medico e paziente, ma nonostante ciò, è purtroppo ancora poco praticata; il corso universitario della laurea in medicina non prevede ancora il suo insegnamento. Per poter esercitare in modo adeguato questa medicina il Dott. Varzi, nel 1990, ha creato l’Ambulatorio dell’ Ascolto, al quale dedica con passione parte sempre più crescente delle sue energie. PRANOTERAPIA ….un altro petalo PNEI Da sempre l’uomo medico rivendica come tutore della salute il diritto ed il bisogno di prendersi cura di sé e dei suoi simili. Per questo, in autonomia e ispirato dalla sua intelligenza e dal buon senso, deve affrontare con umiltà ogni aspetto della conoscenza e se possibile, sperimentare tutto ciò che può rivelarsi utile alla salute della comunità. In questa sua ricerca non deve cadere nella trappola di chi ha tutto l’interesse a condizionarlo, manipolando la verità. Egli, ispirato dall’amore per la ricerca e per la conoscenza, e con atteggiamento di attenzione non giudicante, deve muoversi verso la soluzione più giusta e più rispettosa della persona umana. La verità infatti, aspetta solo di essere scoperta e ad essa egli si deve avvicinare, ricercando sempre i percorsi ch sente più vicini a sé e per questo più meritevoli di approfondimento. La pranoterapia è per una grande parte del mondo orientale, un percorso terapeutico già consolidato, che ha basi filosofiche e religiose: la parola prana ha una valenza religiosa, spirituale. Essa sta ad indicare il flusso vitale, che erogato dalle mani dell’impositore poi penetra nell’organo o nella parte malata. Risultato di questa imposizione è il passaggio di energia che ristabilisce l’equilibrio dell’apparato sofferente. Le patologie psicosomatiche rappresentano il principale campo di applicazione della pranoterapia, che comunque può essere praticata in modo esteso. Sono state formulate diverse ipotesi per spiegare i suoi effetti terapeutici ; quella più accettata in occidente è proprio quella psicosomatica. Ogni malattia sottintende una componente psicosomatica e la costituzione psicofisica del malato di certo ha un grande peso nell'insorgenza e nel decorso delle affezioni. Le affezioni psicosomatiche derivano da uno squilibrio del sistema PNEI (sistema psico-neuro-endocrino-immunologico) che, se protratto nel tempo, superata la soglia di tolleranza, diventa la causa o la concausa del disturbo fisico. Vorrei sottolineare un aspetto importante, su cui raramente ci si sofferma e che secondo me conferisce alla pranoterapia un valore aggiunto: la vicinanza estrema tra le mani del pranoterapeuta ed il corpo del paziente. Il contatto “quasi” fisico che si stabilisce fra l’operatore ed il paziente è aspetto insolito, in una medicina fatta di distanze sempre più dilatate e di attimi di micro disponibilità sempre più sfuggenti. In questo modo l’operatore entra con rispetto nello spazio più intimo dell’altro, più intimo ancora di quello dell’ascolto, attivando una intensa comunicazione non verbale, di certo ausiliaria e forse determinante per il fine che si vuol raggiungere. In questo modo si contrae la distanza fisica tra chi avverte sofferenza e chi può porvi rimedio e si conquista così l’intima vicinanza, fra una sofferenza che chiede conforto ed un operatore che concede ciò di cui dispone. Magari il flusso vitale può riuscire dove altre risorse terapeutiche hanno fallito, oppure integrarsi con tutto ciò che già esiste, contribuendo a regalare il sollievo ed il benessere, fino ad allora invano cercato. Dott. Lucio Varzi
|