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13 novembre 2011
Dalle 15.00 alle 19.00
Agriturismo I Muri
Gioiello Monte S. Maria Tiberina (PG)
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Ma cos’è l’Autostima?
Molti psicologi la definiscono come “concetto di sé”, “autopercezione”, “abilità personali” in sintesi, non è altro che la valutazione che noi facciamo di noi stessi, il nostro modo di viverci.
E com’è la nostra Autostima, quando ci troviamo in situazione di stress?
Come viviamo le nostre relazioni giornaliere e come impieghiamo le nostre energie?
Probabilmente, ognuno di noi, cerca di ottenere dei riconoscimenti nei vari ambiti della propria vita, da quello personale, a quello familiare, fino ad arrivare a quello lavorativo/professionale. Nel tentativo di raggiungere questo obiettivo c’è chi, come conseguenza di una società che ha delle aspettative molto elevate, nei nostri confronti, tende ad assomigliare a qualcuno, perché visto come individuo che ha potere/di successo, piuttosto che realizzarsi ascoltando i propri desideri, le proprie attitudini o talenti.
Quante volte ci sarà capitato di sentirci dire "non hai fiducia in te", "non sei consapevole delle tue potenzialità", oppure "ma chi ti credi di essere"… tutti problemi di autostima!
Com’è possibile che ci siano persone che possono farci queste affermazioni?
E di fronte ad esse vi siete mai posti la domanda: Cosa penso di me?
E quale è stata la vostra risposta?
L’obiettivo di questo incontro è proprio quello di provare a darci delle risposte, attraverso la consapevolezza delle nostre Dìnamiche Intrapersonali.
Per raggiungere questo obiettivo sarà necessario partire dal presupposto che quando nasciamo, dal momento che siamo molto vulnerabili, abbiamo bisogno di qualcuno che si prenda cura di noi, sia fisicamente, che affettivamente, per poter sopravvivere.
Quindi, fin dai primi giorni di vita, istintivamente, ci rendiamo conto che la presenza di chi si prende cura di noi è fondamentale. Così ci accorgiamo che i nostri genitori ci preferiscono quando siamo calmi, buoni, ubbidienti, responsabili, sorridenti, disponibili e poco inclini alla ribellione.
Ed è così che, in modo inconsapevole, iniziamo a ripetere quei comportamenti che ci garantiscono l’affetto e la cura delle persone che ci stanno accanto, dai quali vogliamo sentirci protetti ed accuditi, perché la paura dell’abbandono e della solitudine sono sempre in agguato.
Il tempo passa e noi cresciamo, ma quella parte bambina/o vulnerabile, che aveva bisogno di protezione, continua a rimanere in noi, anche se siamo diventate delle persone adulte, ed è grazie a questa che si sono sviluppati quelli che gli Stone definiscono Sé Primari, che hanno l’obiettivo di preservarci dalle punizioni o dalle squalifiche.
Così facendo però tante nostre potenzialità vengono Rinnegate, ed emergono solo nei casi limite, quando siamo sotto pressione, perché esigono e rivendicano il rispetto per noi stessi.
Purtroppo, proprio perché rinnegate, non riescono a farsi sentire in modo assertivo, ed è così che lasciano ampio spazio per l’emersione del nostro Critico Interiore, che è il nostro più grande nemico.
Dott.ssa Edi Salvadori
Psicopedagogista – Counselor Relazionale Trainer –
Mediatrice familiare
Specializzata in Floriterapia – Voice Dialogue –
Uditrice di Voci